L’aspettativa di una solida e forte crescita sembra allontanarsi dall’economia messicana, che pone uno scenario di instabilità e, quindi, un anno di ampie polemiche economiche e politiche. È un anno di rinnovamento istituzionale, il primo dei quali è stata l’elezione della Corte Suprema di Giustizia, che si è risolta positivamente, consolidando lo stato di diritto. C’è però molta strada da fare quest’anno, in cui si definirà il rinnovo delle autorità elettorali, i partiti designeranno i propri candidati alla presidenza della Repubblica e si dovrà nominare il nuovo membro del Consiglio di amministrazione. della Banca del Messico. Sarà un ambiente di grandi definizioni istituzionali nel Paese, che influenzerà senza dubbio l’andamento dell’economia.
Al clima interno si aggiunge un complicato scenario internazionale, dove si profila un clima recessivo, in questo ambiente saranno accolte la visita del presidente Biden degli Stati Uniti e del primo ministro del Canada, Trudeau. Questo incontro avrà come cornice di riferimento un’America Latina ristrutturata dai regimi di sinistra in Brasile, Colombia e Cile, in tutti i casi la premessa dei nuovi governi è limitare le disuguaglianze. Il Messico si presenta alle grandi economie come l’opzione per il nearshoreche le dà forza nelle trattative, ma allo stesso tempo apre un fianco all’amministrazione, poiché conservare questo privilegio richiede uno schema complesso che la costringe a rispettare le regole del gioco siglate nel T-MEC, soprattutto in materia energetica .
L’altro grande tema del dibattito sarà quello delle migrazioni, dove il Messico ha un duplice ruolo, da un lato gli stessi messicani che cercano lavoro a condizioni migliori negli Stati Uniti e, dall’altro, il flusso di migranti provenienti da America centrale e sud. Questa è l’occasione per l’amministrazione di discutere un’intesa con i governi degli Stati Uniti e del Canada al fine di stabilire un mercato del lavoro più integrato e impedire che le forze interne negli Stati Uniti maltrattano i migranti. Occorre definire il ruolo del Messico in questo dibattito poiché non può scommettere sul continuare ad essere una barriera di contenimento per i centroamericani, è necessario un patto che consenta una migrazione ordinata, poiché l’integrazione dei mercati del lavoro della regione si è svolta in modo disordinato e maniera mal gestita. Le operazioni del Texas, della Florida e dell’Arizona per portare in autobus o in aereo richiedenti asilo e altri migranti a Washington, DC, sono riuscite ad attirare l’attenzione sul ritmo senza precedenti degli arrivi al confine tra Stati Uniti e Messico. Questo problema è cruciale per il futuro del Nord America; dobbiamo presumere che si tratti di una questione vitale e che richieda un trattamento ampio che garantisca i diritti fondamentali dei migranti.
Ospite remoto di questo dibattito sarà la Cina, dal momento che è chiaro che l’investimento delle aziende cinesi in Messico è aumentato notevolmente nell’ultimo decennio, secondo Cechimex dell’UNAM, raggiungendo i 17 miliardi di dollari. A quanto sopra si aggiunge il crescente commercio esistente con il gigante asiatico, che a volte sono flussi triangolati con altri paesi nordamericani. In questa prospettiva, il dibattito verterà sul contenuto regionale del commercio trilaterale.
Una grande sfida per l’economia messicana quest’anno sarà la definizione di quali opere infrastrutturali saranno completate dall’attuale amministrazione e quali rimarranno in sospeso. L’aspettativa è che qualche fase del Treno Maya venga completata, ma non è chiaro se le altre grandi opere infrastrutturali come il corridoio interoceanico saranno terminate o saranno ereditate dalla prossima amministrazione. Allo stesso modo, in termini di infrastrutture urbane, l’aspettativa è che i lavori della metropolitana che sono in riparazione vengano completati, sembra che in questo settore l’amministrazione lascerà in sospeso.
Altro elemento di dibattito per il 2023 è il modo in cui verrà riorganizzato lo spazio urbano per evitare una crisi immobiliare, a seguito della pandemia risulta che molti uffici sono stati sgomberati e questo ha fatto sorgere la necessità di definire come l’urbanistica lo spazio sarà realizzato ristrutturare per evitare una crisi abitativa. Lo spazio e la riorganizzazione del lavoro a distanza portano nuove sfide che non vengono assunte dagli spazi di pianificazione del governo, tuttavia, gli enti di riscossione sono quelli che dovranno affrontare squilibri che non possono essere risolti attraverso sanzioni o quote. È in questo ambiente che una delle grandi riforme che dovranno essere generate è quella dell’urbanistica.
A tutto quanto sopra dobbiamo aggiungere la sfida di una riforma dell’istruzione del 2023 che copra la scuola materna fino all’istruzione superiore, dobbiamo adattare i piani di studio a tutti i livelli tenendo conto della realtà post-pandemia. In questi anni di isolamento il panorama è cambiato, è necessario un processo di riqualificazione di docenti e studenti per garantire la scomparsa dei ritardi che ne pregiudicheranno lo sviluppo futuro. È tempo di riflettere, abbiamo davanti un mondo nuovo, non possiamo continuare a educare come in passato, è necessaria una grande riforma educativa a tutti i livelli, è un compito facile da enunciare, ma difficile da realizzare. Il mondo è cambiato e la sfida del 2023 è quella di ritrovarsi con il futuro per riordinare tutti gli spazi, è tempo di cambiamento, meditiamo e agiamo.