Congresso, nell’occhio del ciclone

Inizia oggi la seconda sessione ordinaria del Congresso e si prevede subito di proseguire, da parte del blocco di opposizione, con l’approvazione del pacchetto di leggi secondarie della riforma elettorale, denominato Piano B del presidente López Obrador, lungo il quale il gruppo di opposizione costituito del PAN, PRI e PRD si opporranno non solo in entrambe le camere, ma anche nella Suprema Corte di Giustizia della Nazione, per cui i disaccordi saranno all’ordine del giorno in Legislatura e nella massima corte.

D’ora in poi possiamo dire che le elezioni nello Stato del Messico e, naturalmente, le elezioni del 2024, saranno il crogiolo attraverso il quale passeranno le discussioni parlamentari, in modo che, ancora una volta, le questioni politiche prevalgano al Congresso rispetto a quelle che richiedono immediate soluzione per affrontare i problemi che affliggono la popolazione.

Nella fase in cui i partiti politici definiscono le regole intorno alla selezione dei propri candidati per concorrere alla presidenza della Repubblica, tutta l’attività legislativa è contaminata dalla “lotta per l’osso” e dallo stare vicino al “bene”, e dove tutti i legislatori partecipano e cercano anche di rappresentare le loro istituzioni pubbliche nelle posizioni di rappresentanza popolare che saranno in gioco.

Non bisogna trascurare il fatto che l’elezione dei consiglieri INE e del suo presidente consigliere infiammerà gli animi tra i legislatori e che, se non troveranno un metodo di selezione adeguato per tutti e che di per sé sarà molto difficile, cedere il passo a soluzioni folli come la proposta del Segretario degli Interni, Adán Augusto López, che sia per sorteggio, cioè per fortuna, per coprire quei posti vacanti.

Va poi considerato che ci sono più di cento nomine pendenti da deliberare in organi autonomi e organismi di regolazione, quindi senatori e rappresentanti devono mettere da parte la loro belligeranza per andare avanti su questa vicenda.

Una questione che pende nell’agenda legislativa riguarda il recupero della categoria 1 nella sicurezza aerea e che, se non sarà risolta nei prossimi giorni, l’approvazione della Federal Aviation Administration degli Stati Uniti (FAA) e con questa, il degrado continuerà a colpire l’aviazione civile commerciale e privata in Messico.

Il capo della Segreteria delle Infrastrutture, Comunicazioni e Trasporti (SICT), Jorge Nuño Lara, confidava che il Congresso avrebbe approvato le fondamentali riforme legislative delle leggi sull’aviazione civile e sugli aeroporti.

Va detto che l’Agenzia federale per l’aviazione civile (AFAC) ha risolto i 39 rilievi che hanno dato origine al degrado dell’aria, infatti, 12 di essi sono già chiusi e 17 stanno per rientrare in tale intervallo, quindi, per Nuño Lara, categoria 1 sarà recuperata nell’aprile di quest’anno, anche se perché ciò avvenga è indispensabile approvare le suddette riforme legislative.

La FAA e l’AFAC si riuniranno dal 6 al 10 febbraio per verificare l’ultimo rapporto da loro richiesto per il ritorno della categoria 1 negli aeroporti messicani.

Per avere la categoria 1 è necessario dare più poteri all’AFAC; Per questo motivo vengono introdotte varie modifiche alla legge sull’aviazione civile.

Come sappiamo, il downgrade impedisce alle compagnie aeree messicane di aprire nuove rotte commerciali con gli Stati Uniti.

I senatori e i rappresentanti devono avere una visione alta per far posto a ciò che richiede il Messico, e il recupero della categoria 1 nell’aviazione è essenziale per lo sviluppo economico.

In un momento in cui simpatizzanti nel Congresso dei quattro berretti di Morena, hanno già il loro beniamino o favorito, come i governatori di Morena, il massimo leader morale di quel partito schiaffeggiato il tavolo, per ricordare loro che ci deve essere un piano pari e che, d’ora in poi, è inopportuno sostenere gli straripamenti e le ostilità si intensificano, per cui ha chiesto moderazione e unità.

E fortunatamente, per loro, questo è stato il messaggio che hanno lasciato durante la plenaria tenuta dai morenisti, i quattro berretti.

Questo appello all’unità servirà a scongiurare il fuoco amico e la spaccatura tra banco Morena alla Camera e colegislatore.

Ora non resta che osservare come il PRI elaborerà l’agandalle di Alitorimanendo alla guida nazionale oltre il periodo per il quale è stato nominato.

I membri dell’alleanza sono anche sospettosi della lealtà di Alejandro Moreno e quindi hanno anche il loro piano B nel caso in cui non fossero d’accordo sulla nomina del loro candidato presidenziale.

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