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Non è insolito che ci sia cambiamenti in importanti posizioni di gabinetto di López Obrador.
sono stati presentati molti durante il mandato di sei anni. Basti ricordare, ad esempio, le scandalose dimissioni del primo segretario al Tesoro di AMLO, Carlos Urzua.
O quella del primo titolare dell’IMSS, Martinez tedesco.
Entrambi sono avvenuti nel mezzo di forti critiche, quella di Martínez con le recriminazioni contro il Tesoro e quella di Urzúa con domande sulla presidenza.
Ma c’è stata anche la partenza del Sottosegretario all’Interno, Olga Sanchez Cordero.
Ondata di Arthur Herrerasecondo segretario del Tesoro di questo governo e poi il ritiro a sorpresa della sua nomina a Banca del Messico.
Non lo seguo più, perché sono tanti, e mi concentro sui recenti cambiamenti.
Tatiana Clouthier è diventata capo del Ministero dell’Economia nel 2022 dopo che Graciela Márquez è stata nominata alla presidenza dell’INEGI.
L’ex coordinatrice della campagna elettorale di López Obrador avrebbe due compiti, oltre a quelli inerenti alla sua posizione.
Da un lato, sostituirà il ruolo svolto da Alfonso Romo, anche lui ritiratosi dalla carica di Capo dell’Ufficio di Presidenza, in quanto la “finestra” a cui ricorrevano gli imprenditori presentare istanze e proposte al Presidente della Repubblica.
E, inoltre, a un certo punto si è pensato che potesse ampliare il mazzo di quelli presidenziali di Morena. Lo stesso AMLO lo ha definito in più di un’occasione nella conferenza mattutina come uno dei quadri che potrebbero aspirare alla candidatura.
Giovedì scorso Tatiana ha annunciato che “non ha più aggiunto”, ha lasciato l’incarico e lo stesso giorno ha lasciato Città del Messico.
Anche se ha detto che si sarebbe unito alla “porra” di Morena, è stato un modo davvero unico per farlo.
Ovviamente è successo qualcosa nel suo rapporto con il presidente. E quanto accaduto è abbastanza grave perché la segretaria abbia lasciato il suo incarico nel bel mezzo delle consultazioni sulla politica energetica nell’ambito del TMEC, oltre ad aver lasciato l’incarico poche settimane dopo aver presentato la nuova politica industriale di questo governo.
Per ora, Tatiana Clouthier non ha menzionato quali siano queste differenze. Ma, come quasi tutto, sicuramente in futuro finiremo per conoscerli.
Le circostanze del cambiamento mostrano ancora una volta una sfaccettatura di López Obrador: lo è molto difficile da tollerare il dissensoancor meno nel suo gruppo ravvicinato.
Nei tempi a venire, il Presidente della Repubblica dovrà affrontare una circostanza molto complessa.
Inevitabilmente le differenze nel loro ambiente saranno accentuate visto che ci sono almeno quattro apertamente interessati a candidarsi alla presidenza di Morena, e uno di loro uscirà… o uno.
Il senatore Ricardo Monreal – chi è stato escluso dalla lista dei candidati – ad un certo punto dovrai definire cosa vuoi fare se vieni bloccato in modo sempre più evidente.
È lo stesso caso di Marcelo Ebrardanche se non è stato escluso.
In futuro dovranno affrontare un bivio in cui dovranno decidere se continuare a giocare secondo regole che notoriamente li danneggiano, oppure scegliere di non farlo e prendere un’altra strada.
AMLO sembra avere una vocazione autoritaria sempre più chiara, che gli renderà difficile negoziare con uno o più dei non eletti.
Per trattenere Monreal o Ebrard nel loro ambiente, sembra necessaria una trattativa e quel compito diventa più difficile per il Presidente nel tempo.
Anche prima che la candidatura sia definita, il clamore interno sarà sempre maggiore.
Da una parte, claudia sheinbaum Non smette mai di fare discorsi e mobilitare le persone.
L’intera sequenza di “rapporti” degli ultimi giorni è stata un’evidente campagna elettorale.
Per l’altro, Adam Augusto Lopez è sempre più presente nella definizione dell’agenda pubblica nazionale.
E, al contrario, Marcelo partecipa a funerali all’estero o cerca di controllare i danni su alcune proposte internazionali di López Obrador. L’iniquità del conflitto interno se ne andrà in crescendo.
Non conosco le ragioni specifiche dell’uscita dal gabinetto di Tatiana, ma il fatto è solo un assaggio di ciò che potrebbe accadere in futuro.
E sì, assicurati che se Monreal o Ebrard se ne vanno, non andranno “al club”.
L’unica cosa certa è che per la politica stanno arrivando tempi tempestosi.
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