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Commissario dell’INAI
Ogni 28 settembre, su mandato dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), dal 2015, è stata proclamata Giornata Internazionale per il Diritto all’Accesso Universale all’Informazione.
In tale data, gli Stati membri dell’Organizzazione commemorano e ricordano l’importanza di garantire il diritto di accesso all’informazione e, inoltre, colgono l’occasione per riconoscere questa prerogativa come strumento che abilita e abilita l’esercizio di altri diritti umani.
Così, nella sua edizione di quest’anno, l’UNESCO si propone di aprire il dibattito, di analizzare l’equilibrio tra l’accesso alle informazioni e l’uso dell’intelligenza artificiale, esponendo sia i benefici che i rischi nell’ambito dei principi di buon governo.
Il discorso è della massima attualità, in quanto la digitalizzazione della pubblica amministrazione è già presente nel nostro Paese. A tal fine, secondo l’Oxford Insights Government Readiness Index for Artificial Intelligence, il Messico è al 22° posto su 35 paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Sulla base di quel rapporto, possiamo affermare che il nostro Paese ha un buon rating per le sue infrastrutture digitali e le politiche sui dati aperti; tuttavia, presenta aree di opportunità nelle competenze tecnologiche, nella digitalizzazione e nell’innovazione nel settore pubblico.
Per esemplificare questi progressi, abbiamo il Dr. Saiph Savage, ricercatore associato presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) e Direttore del Civico Laboratorio di Intelligenza Artificiale presso la Khoury School of Computer Science presso la Northeastern University, nella sua presentazione della Privacy Route a Tlaxcala, ha affermato che il Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con l’UNAM, sta lavorando alla progettazione di assistenti virtuali intelligenti in modo che prendano il controllo di determinate attività e procedure nei casi in cui l’attenzione alla cittadinanza è molto ripetitiva.
Un altro esempio di utilizzo dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione è quello del Servizio Amministrazione Tributaria, che ha testato il servizio OrientaSAT come piattaforma di intelligenza artificiale che funziona attraverso un bot (robot) che consente l’interazione con gli utenti che desiderano ricevere informazioni e indicazioni relative alle funzionalità disponibili nelle diverse sezioni dell’applicazione elettronica denominata “Il mio account”.
In questo modo, in Messico non è estraneo il dibattito aperto dall’UNESCO in occasione della Giornata Internazionale del Diritto alla Conoscenza; Al contrario, l’implementazione delle tecnologie di intelligenza artificiale nel settore pubblico porta a mettere in discussione l’uso dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sull’efficienza e l’efficacia della gestione pubblica, oltre a evidenziare la necessità di costruire politiche che garantiscano la responsabilità in questa quinta rivoluzione industriale.
Indubbiamente, l’intelligenza artificiale e la governance elettronica possono essere configurate come input fondamentali per ottenere l’accesso alle informazioni nel mondo digitale, poiché attraverso di essi è possibile per più persone accedere istantaneamente alle informazioni e ai servizi del settore pubblico. La digitalizzazione e la virtualità della funzione pubblica rappresenta un miglioramento e presuppone la trasparenza e l’accessibilità dell’azione di governo.
Tuttavia, affinché vi sia un giusto equilibrio tra l’uso della tecnologia e la gestione pubblica, è importante prendere in considerazione la necessità di ridurre il divario digitale e l’accesso alle tecnologie dell’informazione per i gruppi in situazioni di vulnerabilità, in modo che, così, garantiamo un vero accesso universale all’informazione e promuoviamo l’accesso a servizi pubblici più efficienti.
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