Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) tagliare le sue stime per il economia messicana al 2,1 per cento nel 2022, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto alla previsione di sei mesi fa per il 2022. Intanto, per il 2023, la previsione è rimasta invariata all’1,2 per cento, la crescita più debole tra gli ultimi aggiornamenti di previsione delle organizzazioni internazionali.
Le movimentazioni effettuate dall’agenzia nel suo aggiornamento delle stime sul economia messicana erano legati agli aggiustamenti applicati al PIL di Stati Uniti d’America. Per entrambi ha tagliato le previsioni per il 2022, per Stati Uniti d’America di 0,7 punti percentuali all’1,6 per cento e per Messico di 0,3 punti percentuali al 2,1 per cento. Allo stesso modo, per il 2023 li ha mantenuti invariati rispetto al suo precedente rapporto. Prospettive economiche mondiali rispetto a sei mesi fa, rispettivamente all’1,0 e all’1,5 per cento.
“Il calo del reddito disponibile reale continua a influenzare la domanda dei consumatori e il tassi di interesse più elevati stanno avendo un forte impatto sulla spesa, in particolare la spesa per investimenti residenziali”, afferma il rapporto US Outlook.
In questo contesto, le previsioni del FMI puntano al economia messicana si registrerà nell’attuale amministrazione a aumento di appena lo 0,3 per cento in media all’anno, molto meno del 2,4 per cento del semestre precedente e il più basso dal periodo di Miguel del Madridquando ha presentato un’anticipo simile.
Secondo le aspettative dell’organismo, sarà fino al 2024 quando il Prodotto interno lordo (PIL) del paese supera i livelli prima del pandemiae anche il livello del 2018.
Per quest’anno il FMI spero che il Economia mondiale crescere del 3,2 per cento con un imminente decelerazione nel prossimo anno aromatizzato recessioneal taglia le tue previsioni del PIL al 2,7 per cento entro il 2023, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di luglio, e il crescita più debole dal rallentamento globale del 2001, ad eccezione del crisi finanziaria mondiale e di Covid-19.
“Il peggio deve ancora venire e per molte persone il 2023 sembrerà un recessione”, indica il rapporto pubblicato dal Fmi, in cui individua le crescenti pressioni in merito prezzi come la minaccia più immediata alla prosperità attuale e futura, riducendo reddito effettivo e minare il stabilità macroeconomica.
Con più rischi che potrebbero concretizzarsi, c’è una probabilità del 25% che il crescita mondiale del 2023 è inferiore al 2%.
Il legami commerciali tra Messico e Stati Uniti è stato il motivo dell’aggiustamento delle previsioni del PIL messicano da parte di altre organizzazioni internazionali dove l’1,2 per cento previsto per il 2023 dal FMI è il più debole, seguito dall’1,4 per cento previsto dall’UNCTAD e dall’1,5 per cento previsto da entrambi i Mondiali Banca e OCSE.
Le pressioni sui prezzi faranno fatica a ridurle, come dimostrano le previsioni dell’agenzia, che stima inflazione in Messico nel 2022 terminerà all’8,0 percento Y potrebbe scendere al 6,3% nel 2023lontano dal 3,2 per cento previsto dal fisco nel quadro macroeconomico per definire il proprio budget per il prossimo anno.
Il Stima inflazionistico per l’anno successivo realizzato dal FMI è stato superiore a quello dell’OCSE di 4,9 per cento da un’aspettativa del 7,9 per cento nel 2022.
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Gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina cadranno
Le tre maggiori economie, Stati Uniti, Unione Europea e Cinacontinuerà ad essere bloccato dall’adeguamento globale di condizioni finanziarie Nella maggior parte delle regioni, a decelerazione più acuto nel Paese asiatico a causa delle chiusure prolungate e del peggioramento del crisi del mercato immobiliare; ed effetti collaterali di guerra Ucraina con l’inasprimento delle forniture di gas dalla Russia ai paesi europei.
Il crescita degli Stati Uniti è stato adeguato al ribasso di 0,7 punti percentuali per il 2022 all’1,6% ed è rimasto invariato all’1,0% nel 2023.
Per il zona euro si prevede un rallentamento dal 3,1 per cento di crescita nel 2022, allo 0,5 per cento nel 2023, perché per Germania e Italia è prevista una contrazione del PIL dello 0,3 e dello 0,2 per cento, in ogni caso. Nel Regno Unito l’espansione sarà solo dello 0,3 percento.
Cina abbasserà il suo dinamismo quest’anno a un tasso del 3,2% dopo il rimbalzo dell’8,1% nel 2021 ed entro il 2023 riprenderà trazione con un aumento del 4,4%. Russia si contrarrà del 3,4% nel 2022 e di un altro 2,3% nel 2023.
In America Latina e Caraibi una crescita media del 3,5% è prevista dopo il 6,9% dello scorso anno.
Deficit questo 2022 e il prossimo anno
Il Fondo stima un disavanzo nel controllare il saldo del conto equivalente all’1,2 per cento del PIL sia per il 2022 che per il 2023 e negli anni successivi scenderà allo 0,9 per cento nel 2027.
“I requisiti di indebitamento del settore pubblico per il 2020 stimato dallo staff tecnico del FMI correggere alcune discrepanze statistiche tra le cifre sopra e sotto la linea. Il proiezioni fiscali per il 2022 e il 2023 sono informati dalle stime dei Criteri 2023; le proiezioni dal 2024 in poi presuppongono il continuo rispetto delle regole stabilite nella legge sulla responsabilità fiscale”, afferma il rapporto.