La nuova maggioranza a Banxico

All’inizio della settimana, il presidente López Obrador ha rimproverato quello dei quattro giudici della Corte Suprema di Giustizia della Nazione che ha postulato di sostenere con i propri voti in plenaria il suo progetto di trasformazione contro le controversie costituzionali e le azioni di incostituzionalità in cui avversari e oppositori contestano le sue riforme, due “gli hanno voltato le spalle”.

Ci sono 11 ministri, mi corrisponderà proporre quattro o quattro graduatorie; Se mi occupo e mando quattro brave persone, ne mancherebbero solo due così che su 11 ne abbiamo sei, perché sarà necessario per la trasformazione (…) dei quattro che ho proposto, due ci hanno voltato le spallenon il presidente, il progetto, ed è difficile per noi”, ha detto AMLO nella sua conferenza mattutina di lunedì, prima che la plenaria del SCJN eleggesse il ministro Norma Lucía Piña come suo presidente.

Il presidente ignora che la Corte è la corte costituzionale dello Stato messicano perché è un potere autonomo e indipendente, i cui 11 membri della Plenaria sono lì per difendere la Costituzione, non un progetto di governo del 4T. Che lo facciano o meno è un’altra questione.

Lo stesso deve accadere presso la Banca del Messicoorgano costituzionale autonomo, in cui i cinque membri del consiglio di amministrazione sono lì per garantire l’impegno della banca centrale con il suo mandato prioritario finalizzato alla stabilità dei prezzicioè per combattere l’inflazione.

Pur affermando più volte di rispettare l’autonomia di Banxico, AMLO non perde occasione per dare una ‘ricarica’ ai responsabili della politica monetaria affinché agiscano anche a favore della crescita economica.

Il 31 dicembre si è concluso il periodo di quasi quattro anni per il quale Gerardo Esquivel è stato nominato vicegovernatore e membro del consiglio di amministrazione, il quale non è stato più nominato dal presidente López Obrador per un secondo mandato, ma ora per otto anni, incontrando anche il requisiti.

Per riempire quel posto vacante, il Segretario di Le autorità fiscali lo ha riferito giovedì presentata al Senato della Repubblica la candidatura di Omar Mejía Castelazo per il consiglio di amministrazione di Banxico.

In una dichiarazione che descrive le diverse posizioni che Mejía ha ricoperto nel governo federale e a Città del Messico, oltre che nella banca centrale, dove dal 2019 “è stato consigliere del consiglio di amministrazione”, il Tesoro difende quello il giovane economista è un candidato idoneo per la posizione.

Secondo le informazioni di Banxico, più che un consigliere del consiglio di amministrazione, dal marzo 2021 Mejía è un ricercatore tecnico assegnato all’area responsabile del vicegovernatore Galia Borja, con il quale nel maggio 2022 ha pubblicato un articolo sul regime degli obiettivi dell’inflazione nel contesto della pandemia.

L’economista dell’UNAM con una specializzazione in economia monetaria e finanziaria è stata anche una stretta collaboratrice del Governatore Victoria Rodríguez fin dai suoi tempi nelle aree finanziarie del governo della capitale.

Il primo che Quello che colpisce è che è il Tesoro a ‘proporre’ la candidatura de Mejía e che non è stato nominato direttamente dal Presidente della Repubblica, come indicato dalla Costituzione e dalla Legge di Banxico.

Ciò che è anche ovvio è che il governo ha sorpreso con la nomina inaspettata di Omar Mejía, che ha rotto i pool di analisti di mercato perché non è mai stato tra i più citati per coprire il posto vacante.

Nella nomina di Mejía non c’è nulla che suggerisca un’intenzione dell’Esecutivo interferire nell’autonomia di Banxiconé vi sono motivi per dubitare del profilo tecnico e tanto meno dell’indipendenza di criteri di questo economista.

Cosa ci può esserese ratificato, è un cambiamento nell’equilibrio e nell’equilibrio delle forze rispetto alle decisioni di politica monetaria nel 2023, quando si avvicina la fine del ciclo rialzista del tasso di riferimento per far fronte alle pressioni inflazionistiche.

Sebbene Banxico sia un organo collegiale nel cui consiglio di amministrazione ciascuno dei cinque membri vota secondo i propri criteri, sta emergendo un blocco maggioritario di tre voti con Rodríguez, Borja e Mejía.

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