La pura strategia di distrazione di AMLO

Forse l’evento cittadino più importante degli ultimi decenni è stata la massiccia concentrazione di uomini e donne liberi tenutasi domenica scorsa a Città del Messico. Il numero dei partecipanti, di cui si è molto discusso, è senza dubbio importante. Ma paradossalmente non è il più significativo.

Nel dibattito su questo punto, quello meramente numerico, quantitativo, tutto sembra indicare che sia utilizzato come strategia per tentare di sconcertare i frequentatori dello Zócalo, su ciò che hanno visto e sono stati sia testimoni che attori. E allo stesso tempo causare loro irritazione. Che è esattamente ciò di cui si tratta.

Come è possibile che il partito al governo osi dire che domenica allo Zócalo c’erano tra gli 80 ei 90mila spettatori, se la targa di questo e delle strade adiacenti stava letteralmente scoppiando? Con quale faccia può affermare tale, se calcola – il partito al governo – che nella sua manifestazione del 27 novembre, con vuoti di piazza e una presenza debolmente compatta dei portati, stimava però di aver aggiunto più del doppio del numero di Cosa pensavi di aver visto domenica scorsa 26?

Ovviamente lo scopo è quello di minimizzare, in modo grossolano, la reale forza dell’avversario in modo che si irriti, si infastidisca e quindi non si accorga di ciò che sta cercando di nascondere. Cosa stanno cercando di nascondere? Che i veri irritati, nervosi, fuori di sé, sono loro, i morenisti, i loro leader e seguaci.

Colpisce, su questo punto, che una serie di dati reali e verificabili sia raramente citata e meno se ne sappia. Tra gli altri, i seguenti:

Che nelle elezioni dei deputati federali del 2021, Morena e i suoi alleati hanno ottenuto due milioni di voti in meno rispetto a quelli ricevuti dall’opposizione nel suo complesso.

Che per i risultati delle elezioni di quell’anno, il 2021, Morena e i suoi alleati hanno perso la maggioranza qualificata che avevano alla Camera nella precedente legislatura.

Che perdendo quella maggioranza qualificata, il partito al governo non aveva più un numero sufficiente di deputati per approvare, da solo, gli emendamenti alla Costituzione (cosa che sicuramente gli fa più male).

Che in quelle stesse elezioni del 2021, in quella che loro considerano la punta di diamante, cioè Città del Messico, hanno perso nove dei sedici sindaci e stavano per perderne altri due.

Quella partecipazione dei cittadini alla consultazione pubblica dell’agosto 2021 e per la revoca del mandato del 2022, è stata -tale partecipazione- irrisoria. Questo nonostante la sfrenata promozione, pubblicità e propaganda instancabile del Presidente della Repubblica verso il basso da parte dei suoi principali collaboratori, in aperta contravvenzione a quanto stabilito dalla Costituzione e dalla legge.

Che il grado di gradimento del presidente López Obrador, secondo i sondaggi, è simile a quello registrato dagli ultimi presidenti della Repubblica nel suo quinto anno di governo (con l’eccezione di Peña Nieto), e questo nonostante i programmi chiari, grossolanamente clientelare e senza regole operative, di AMLO.

A proposito, menzionare questo fatto, che López Obrador abbia un’accettazione simile in questa fase del mandato di sei anni a quella dei suoi predecessori, con la suddetta eccezione, è chiaramente qualcosa che infastidisce molto i suoi colleghi. fane fanno tutto il possibile affinché i dati non siano conosciuti o menzionati.

Alla luce di quanto sopra, ci sono motivi o no perché il partito al governo sia nervoso, preoccupato, spaventato? Senza dubbio è così, ed è per questo che AMLO ei suoi seguaci cercano di distrarci con falsi dibattiti.

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