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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha esortato il suo omologo russo, Vladimir Putin, a non usare armi nucleari o chimiche in Ucraina, avvertendolo che se lo farà diventerà il più grande “paria” del mondo.
“No, no, non farlo. Cambierà il volto della guerra come mai prima dalla seconda guerra mondiale”, ha detto in un’intervista a “60 Minutes” della CBS.
In un estratto del programma avanzato questo sabato 17 settembre, il giornalista Scott Pelley ha chiesto al presidente la possibile risposta degli Stati Uniti se Putin avesse usato armi nucleari o chimiche per cambiare il corso del conflitto in Ucraina.
Biden ha risposto che ci sarebbe stato “impatto” e che i russi “sarebbero diventati i più grandi emarginati che il mondo abbia mai visto”.
“La risposta dipenderà dalla portata di quello che faranno”, si è limitato a dire il leader democratico nell’intervista, che andrà in onda questa domenica nella sua interezza.
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, gli Stati Uniti hanno imposto, in coordinamento con i loro alleati, sanzioni al settore finanziario russo, Putin e decine di funzionari, uomini d’affari e oligarchi di quel paese, oltre a inviare aiuti militari a Kiev.
La guerra, bloccata da mesi nell’Ucraina orientale, ha aperto questa settimana una nuova fase con il ritiro russo nella regione di Kharkov, che confina con il Donbas.
Gli Stati Uniti ritengono che Cina e India stiano aumentando la “pressione” sul Cremlino per porre fine alla guerra, dopo che i loro leader, Xi Jinping e Narendra Modi, hanno espresso preoccupazione a Putin per le conseguenze del conflitto.
L’Ucraina denuncia altri attacchi russi con cinque morti
Le autorità ucraine hanno riferito questa domenica di nuovi attacchi russi nel sud e nell’est del Paese, con almeno cinque civili uccisi, nonché dell’inizio dell’esumazione dei corpi nelle tombe rivelate nella città liberata di Izium.
Le vittime civili avvenute a Donetsk, nell’est del Paese, riporta il portale Ukrinform, che fa riferimento alle autorità regionali di quella regione, dove le truppe ucraine stanno cercando di riprendere il controllo delle aree occupate dai russi.
A Nikopol, nel sud, gli attacchi russi hanno danneggiato decine di edifici residenziali, oltre alla rete del gas e dell’elettricità. A Izium, una delle città liberate dell’est del Paese, sono iniziati i compiti di identificazione dei cadaveri rinvenuti nelle tombe, alcune delle quali con segni di tortura.
Secondo il vice primo ministro ucraino e ministro per la reintegrazione dei territori occupati Iryna Vereshchuk, 59 corpi sono stati riesumati, di cui un numero imprecisato è stato identificato, riferisce Ukrinform.
I corpi corrispondono a 16 uomini civili, 26 donne e 17 soldati, la maggior parte dei quali mostra segni di non essere morti naturalmente. Finora sono state localizzate 440 tombe nelle vicinanze di quella città, recentemente liberata dalle truppe russe.
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